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La gestione delle comorbidità in odontoiatria
Corso FAD ECM per veterinari
Perché seguire questo corso ECM FAD sulle comorbidità in odontoiatria
Sono diversi i rischi legati alle più frequenti comorbilità in corso di procedure odontoiatriche, che spesso vengono prese in scarsa considerazione se non trascurate, questo corso affronta nello specifico questo tema.
A chi è dedicato questo corso ECM
Il corso è particolarmente indicato per gli odontoiatri ma è aperto anche ai medici e a tutti gli altri operatori sanitari, vista la trasversalità delle comorbidità.
Che cosa comprende il corso ECM
Il corso FAD ECM comprende un agile dossier composto da tre casi di pratica quotidiana. Dopo ogni caso viene riportato un approfondimento che sintetizza quanto noto in letteratura scientifica sull'argomento. Ogni affermazione è sostenuta da un riferimento bibliografico, riportato al piede, per ampliare le proprie conoscenze. Oltre al dossier è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) e un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso ECM FAD.
Cimentati con un caso del corso
odontostomatologia. Ora, attorno a una poltrona occupata da un uomo anziano, è insieme a due giovani,
uno dei quali è il suo primogenito Luigi, che non perde mai un pretesto per polemizzare con il padre.
Silvio non ignora che la causa del perenne malumore del figlio è la stretta e indigesta collaborazione che
gli ha imposto in vista di una propria futura “abdicazione” e che contrasta con il disimpegno da globe
trotter dell’invidiato fratello minore, per cui si arma di pazienza nell’ascoltarlo.
“Questa solfa del rapporto medico-paziente è roba da medici di una volta, papà” lo punzecchia Luigi
“io credo che a chiunque si sieda qua interessi solo che io abbia acquisito le tecniche implantologiche
più avanzate. Nel caso di oggi, la mia preparazione universitaria specifica (che mi è costata sei anni di
vita) mi ha messo in grado di riconoscere e curare una parodontite, anche senza conoscere nel dettaglio
la multimorbilità di chi ne soffre!”
“Comorbidità, è il termine esatto” bofonchia Silvio.
“Comorbidità, multimorbilità sono proprio la stessa cosa: cos’è, adesso mi vuoi sbandierare sotto il naso
anche gli studi classici?” ribatte stizzito il ragazzo.
Il padre sorvola sia sul motteggio sia sulla sottaciuta critica di aver acquisito una competenza odontoiatrica
solo sul campo, dopo la laurea in medicina; fiero del suo percorso ribadisce ai due assistenti
l’imprescindibilità di un’anamnesi approfondita.
“Abbiamo già in mano la scheda del paziente compilata dalla segretaria” rincalza Guido, l’altro giovane
collega. “Ecco qua: Antonio P. 66 anni, di professione gruista, fumatore, ex bevitore sostenuto, più moderato
da quando gli hanno trovato il diabete di tipo 2; edentulia parziale; non pregresse cure odontoiatriche…
e direi neppure un’adeguata igiene orale. In conclusione, il trattamento da fare non dipende
soprattutto dallo stadio di avanzamento della patologia?”
Il paziente sulla poltrona, con la bocca spalancata, ascolta un po’ preoccupato l’accaloramento del dibattito,
del quale si sente, al tempo stesso, oggetto ed estraneo.