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Farmaci e bambini
Corso FAD ECM per terapisti occupazionali
Un bambino su due riceve un farmaco nell'arco di un anno, per lo più si tratta di medicine per l’apparato respiratorio o antibiotici. Spesso però queste terapie si accompagnano a reazioni avverse, che devono essere riconosciute per tempo e segnalate alla Rete nazionale di farmacovigilanza.
Molte di queste reazioni avverse sono legate al meccanismo dei farmaci e sono largamente prevedibili adottando opportune precauzioni. L’allergia ai farmaciè un rischio reale, ma spesso sovrastimato a causa della notevole sensibilità della cute nel bambino. Particolare attenzione bisogna porre anche agli eccipienti inseriti nelle formulazioni.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Il corso fornisce risposte alle seguenti domande:
- Quanto sono frequenti le reazioni avverse da farmaco nel bambino?
- Quali sono le differenze tra bambino e adulto in termini di farmacocinetica e farmacodinamica?
- Quali sono le reazioni avverse più frequenti e rilevanti in età pediatrica?
- Quali farmaci danno più spesso reazioni avverse nel bambino?
- Come prevenire le reazioni avverse da farmaco o vaccino?
- Come gestire una reazione avversa da farmaco o vaccino, specie se grave?
- Come segnalare la reazione avversa osservata?
A chi è dedicato questo corso
Il corso è rivolto a tutti gli operatori sanitari ma in particolare a coloro che hanno direttamente a che fare con i bambini e con i loro genitori.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based che riporta i dati aggiornati della letteratura scientifica sull'argomento. Ogni affermazione è sostenuta da un riferimento bibliografico puntuale, per ampliare le proprie conoscenze.
Oltre al dossier sono proposti tre casi clinici in cui immedesimarsi, con domande di valutazione di tipo decisionale e un questionario ECM finale. Chiude il corso il questionario di gradimento, con possibilità di lasciare anche i propri commenti sul corso FAD ECM.
Cimentati con un caso del corso
Denise, 5 anni, viene accompagnata dalla mamma all'ambulatorio vaccinale della propria ASL per il richiamo del vaccino tetravalente (antimorbillo-parotite-rosolia-varicella). La madre è visibilmente preoccupata. Denise, dal canto suo, è impaurita da quell'ambiente e si mette a piangere perché l’altra volta le avevano fatto “la punturina”.
La piccola viene chiamata, ma Denise non vuole saperne e si lascia portare solo se presa in braccio. Nello studio trovano Salvatore, l'infermiere addetto alla vaccinazione e il medico responsabile Ezio.
Il dottore accoglie madre e figlia sorridendo: “Ciao, Denise! Ma guarda un po' che bella bambina che sei! Quanti anni hai?”.
“Ne ha 5 dottore. Glielo dico subito, mia figlia è molto delicata! Non so se farle fare il richiamo. Sono venuta solo perché praticamente mi ci ha costretta il pediatra!” risponde con tono deciso la madre.
“Mi dica tutto, signora”.
“La bambina è diventata allergica alle uova e mi hanno detto che il vaccino tetravalente, in chi ha questa allergia è pericoloso. Ho letto che c’è il rischio di uno shock anafilattico!”.
Salvatore nel frattempo fa notare a Ezio che sulla scheda del paziente il pediatra ha riportato: “Sospetta allergia alle uova”.