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La cachessia neoplastica
Corso FAD ECM per tecnici ortopedici
144 voti / Leggi i commenti
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sulla cachessia neoplastica
Nell'ambito del Sistema Nazionale Linee Guida, l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha pubblicato le nuove linee guida sul trattamento e la prevenzione della cachessia neoplastica. Questo corso, partendo da questa solida base, offre indicazioni su come comportarti e agire quando il malato diventa cachettico e si avvicina a concludersi l'arco della sua vita.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Questo corso ECM attraverso casi pratici e un dossier evidence based affronta la cachessia neoplastica in tutti i suoi aspetti, da quello diagnostico a quello della gestione, molto delicata visto che coinvolge decisioni del fine vita su astenersi o procedere con alcune terapie e supporti. Al termine del corso avrai tutti gli elementi per decidere in maniera appropriata in queste condizioni.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari e in particolare a quelli che si rapportano con pazienti oncologici, con anziani o che vivono una situazione di cachessia nell'ambito della propria cerchia familiare o amicale.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica clinica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
È disponibile l'e-book “La cachessia neoplastica”,
Aperto a
medici chirurghi, infermieri, ostetriche/i, farmacisti, assistenti sanitari, biologi, chimici, dietisti, educatori professionali, fisici, fisioterapisti, igienisti dentali, infermieri pediatrici, logopedisti, massofisioterapisti, odontoiatri, ortottisti/assistenti di oftalmologia, podologi, psicologi, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari laboratorio biomedico, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, terapisti occupazionali, veterinari
Crediti ECM
5.00
Scadenza
31-12-2023
Prezzo
30.00 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Responsabile scientifico
Paola Di Giulio
programma
La cachessia neoplastica
Cimentati con un caso del corso
È un sabato pomeriggio e Cristina sta aspettando da mezz’ora nell’elegante studio privato dell’oncologo che dirige il Reparto di oncologia medica dell’ospedale locale.
Cristina, 65 anni, è una insegnante di biologia di liceo ora in pensione, ben curata, alta, molto magra e agitata, accompagnata dalla figlia, Anna, gravida al quinto mese, che cerca di tranquillizzarla: “Vedrai, mamma, il professore è bravissimo ed è anche molto gentile. Me lo hanno detto le infermiere dell’Ambulatorio di ostetricia e mi hanno anche detto che ha un’équipe per le cure a domicilio e le cure palliative”.
“Spero proprio di non essere già arrivata al punto delle cure palliative! Certo, sarà anche il migliore del mondo, ma io voglio capire a che punto è questo tumore, come mi è venuto e soprattutto cosa posso fare. Mi sembra impossibile: un tumore proprio a me, che non ho mai fumato, ho sempre fatto sport e cerco di mangiare sano! Lo sai, pensavo che fosse un’ulcera dello stomaco, come quella della nonna e che i dolori dipendessero da quella. E poi proprio ora!” si sfoga Cristina.
“Ma è normale non pensare subito a un tumore. E comunque guarda che ora le cure palliative non sono solo per i pazienti in fine vita: servono per fare stare meglio e spesso si affiancano alle terapie contro il tumore fin dall’inizio, per aiutare a tollerarle meglio. Ti ricordi che tua cognata ha iniziato fin dalla chemioterapia e ora sta abbastanza bene?” le spiega con affetto Anna.
“Speriamo, questa TAC che mi ha fatto fare il nostro medico non mi tranquillizza proprio” risponde pessimista la madre.
“Almeno ti sei convinta a farla, sono mesi che non stai bene e quest’estate in montagna invece di riprendere peso l’hai perso!” dice la figlia.
“Lo sai che non sono mai stata grassa, certo negli ultimi mesi ho perso diversi chili, ma ho anche mangiato meno per via dell’appetito che è andato via” spiega la madre, mentre si apre la porta dello studio.
Il professore invita le due donne a entrare in ambulatorio e le fa accomodare chiedendo quale sia il problema e facendosi raccontare tutta la storia.
“Il problema è questo dolore allo stomaco e la stanchezza degli ultimi tempi, e questa TAC” risponde la donna porgendo al medico l’esito: “Processo espansivo della testa del pancreas, senza compressione apparente dei vasi circostanti. Linfonodi apparentemente indenni” legge a mezza voce il professore.
“È grave, vero? Me lo sento”.
Il professore inizia a parlare con calma, guardando Cristina negli occhi. “Purtroppo è un tumore del pancreas. La buona notizia è che sembra non sia esteso e che non ci siano metastasi”.
“Quindi si può portare via? Non è troppo tardi?” chiede Cristina dopo aver interpretato le parole del medico come una sentenza cui forse è possibile appellarsi.
“Naturalmente dobbiamo fare altri accertamenti, ma più spesso in questi tumori, che sono piuttosto aggressivi e in posizioni difficili da raggiungere chirurgicamente, si preferisce una chemioterapia o anche una radioterapia. La ricovererò per un paio di giorni il prima possibile, sarà visitata anche dal chirurgo e poi decideremo insieme la terapia e comunque cercheremo di farla stare subito un po’ meglio. Sarà una strada lunga e faticosa, ma le assicuro che non la lasceremo sola” risponde onestamente il medico.
“Intanto venga che la peso e misuro la sua altezza”. Il risultato della misurazione è un peso di 58 kg per un’altezza di 173 cm e quindi l’indice di massa corporea (peso in kg/altezza in m2) è 19,3. “Quanto pesava prima di iniziare ad avere i dolori?” le chiede il medico.
“Cinque o sei mesi fa, quando sono iniziati i dolori, pesavo 61 chili, sono una sportiva e correvo tutte le mattine, ultimamente però ho smesso perché mi affatico anche se cammino troppo velocemente. È tutta colpa del tumore?” chiede di nuovo Cristina.
Cristina, 65 anni, è una insegnante di biologia di liceo ora in pensione, ben curata, alta, molto magra e agitata, accompagnata dalla figlia, Anna, gravida al quinto mese, che cerca di tranquillizzarla: “Vedrai, mamma, il professore è bravissimo ed è anche molto gentile. Me lo hanno detto le infermiere dell’Ambulatorio di ostetricia e mi hanno anche detto che ha un’équipe per le cure a domicilio e le cure palliative”.
“Spero proprio di non essere già arrivata al punto delle cure palliative! Certo, sarà anche il migliore del mondo, ma io voglio capire a che punto è questo tumore, come mi è venuto e soprattutto cosa posso fare. Mi sembra impossibile: un tumore proprio a me, che non ho mai fumato, ho sempre fatto sport e cerco di mangiare sano! Lo sai, pensavo che fosse un’ulcera dello stomaco, come quella della nonna e che i dolori dipendessero da quella. E poi proprio ora!” si sfoga Cristina.
“Ma è normale non pensare subito a un tumore. E comunque guarda che ora le cure palliative non sono solo per i pazienti in fine vita: servono per fare stare meglio e spesso si affiancano alle terapie contro il tumore fin dall’inizio, per aiutare a tollerarle meglio. Ti ricordi che tua cognata ha iniziato fin dalla chemioterapia e ora sta abbastanza bene?” le spiega con affetto Anna.
“Speriamo, questa TAC che mi ha fatto fare il nostro medico non mi tranquillizza proprio” risponde pessimista la madre.
“Almeno ti sei convinta a farla, sono mesi che non stai bene e quest’estate in montagna invece di riprendere peso l’hai perso!” dice la figlia.
“Lo sai che non sono mai stata grassa, certo negli ultimi mesi ho perso diversi chili, ma ho anche mangiato meno per via dell’appetito che è andato via” spiega la madre, mentre si apre la porta dello studio.
Il professore invita le due donne a entrare in ambulatorio e le fa accomodare chiedendo quale sia il problema e facendosi raccontare tutta la storia.
“Il problema è questo dolore allo stomaco e la stanchezza degli ultimi tempi, e questa TAC” risponde la donna porgendo al medico l’esito: “Processo espansivo della testa del pancreas, senza compressione apparente dei vasi circostanti. Linfonodi apparentemente indenni” legge a mezza voce il professore.
“È grave, vero? Me lo sento”.
Il professore inizia a parlare con calma, guardando Cristina negli occhi. “Purtroppo è un tumore del pancreas. La buona notizia è che sembra non sia esteso e che non ci siano metastasi”.
“Quindi si può portare via? Non è troppo tardi?” chiede Cristina dopo aver interpretato le parole del medico come una sentenza cui forse è possibile appellarsi.
“Naturalmente dobbiamo fare altri accertamenti, ma più spesso in questi tumori, che sono piuttosto aggressivi e in posizioni difficili da raggiungere chirurgicamente, si preferisce una chemioterapia o anche una radioterapia. La ricovererò per un paio di giorni il prima possibile, sarà visitata anche dal chirurgo e poi decideremo insieme la terapia e comunque cercheremo di farla stare subito un po’ meglio. Sarà una strada lunga e faticosa, ma le assicuro che non la lasceremo sola” risponde onestamente il medico.
“Intanto venga che la peso e misuro la sua altezza”. Il risultato della misurazione è un peso di 58 kg per un’altezza di 173 cm e quindi l’indice di massa corporea (peso in kg/altezza in m2) è 19,3. “Quanto pesava prima di iniziare ad avere i dolori?” le chiede il medico.
“Cinque o sei mesi fa, quando sono iniziati i dolori, pesavo 61 chili, sono una sportiva e correvo tutte le mattine, ultimamente però ho smesso perché mi affatico anche se cammino troppo velocemente. È tutta colpa del tumore?” chiede di nuovo Cristina.
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Dicono del corso 1/30 voti
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31-12-2023
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