Patrocinio a spese dello stato corso 2

“Saranno state le sei e mezza, tornavo a casa tranquillo, andavo piano e mi sono trovato davanti quel vecchio, in mezzo alla strada, lui con quel suo maledetto cane. Ma cosa ci faceva a quell’ora di mattina in giro? Ma non poteva starsene a casa?” Lorenzo Rotolo, 22 anni, ricostruisce l’incidente sulla strada di poco più di un mese prima. Ha travolto con la sua utilitaria un passante uscito di buon ora a passeggiare con il suo cane. Il signor Umberto, 78 anni, è stato sbalzato in aria ed è ricaduto battendo violentemente la testa. Ha subìto diversi interventi ed è in condizioni molto gravi. Lorenzo è nullatenente, si è allontanato appena maggiorenne dalla famiglia con cui è cresciuto in aperto dissidio e che non ha fatto molto per trattenerlo, considerandolo la “pecora nera”, e ha subito lasciato la città di origine. Fa qualche lavoretto in nero, ma più spesso non lavora. Gli è stato pertanto riconosciuto il patrocinio a spese dello Stato. “Mi scusi signor Rotolo, con me non deve mentire o minimizzare” obietta il legale “lei non andava piano, dalla frenata sull’asfalto hanno dedotto che lei aveva ampiamente superato i limiti di velocità per un centro abitato...” “Ma a quell’ora di mattina, chi mai poteva esserci!” “Mi lasci finire per favore. E aveva anche superato di tre volte i limiti di alcolemia”. “Pure gli agenti con il palloncino mi sono trovato subito davanti”. “Senta, lei deve collaborare altrimenti non posso fare il mio lavoro. Mi servono informazioni e dettagli per costruire la migliore linea difensiva. Le dico subito che non sarà facile perché mi sono studiato le carte e gli elementi non sono a suo favore. Ha qualche documento che ritiene utile?” “Boh, ho svuotato il cassetto con tutte le lettere che ho ricevuto dal Tribunale. Tutto qui. Ecco, guardi come è ridotta la mia macchina!” dichiara l’assistito mostrando la relazione della polizia municipale. Poi prosegue scartando una raccomandata “Questa è un’altra grana che non c’entra con l’incidente. Perché sa, il padrone di casa mi sta cacciando”. “Non ha pagato l’affitto?” si informa il legale riconoscendo una lettera di diffida che segna l’avvio dello sfratto per morosità. “Già, e mi sbatte fuori. Ma se solo mi sbattesse fuori, chissene..., un letto lo trovo da qualche amico. Vuole anche gli arretrati. Ho pagato tutto fino a quattro mesi fa. Poi sono stato via tre mesi, sono andato in un posto di mare, speravo di fare la stagione e guadagnare, ma non è andata bene. Quindi manco sono stato a casa per tre mesi. E vuole gli arretrati. Magari lei mi può aiutare anche per questa grana… Scrive lei una bella lettera?”