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Medicina del lavoro: l'ecg nello studio del dolore toracico
Corso FAD ECM per infermieri
173 voti / Leggi i commenti
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sull'uso dell'ecg nel dolore toracico
L'elettrocardiogramma è cruciale nella diagnosi differenziale del dolore toracico.
Questo corso in medicina del lavoro fornisce gli elementi di base e analizza tre casi clinici emblematici nei quali l'ecg è di aiuto al medico del lavoro nel definire l'idoneità del lavoratore al proprio impiego.
Che cosa imparerai seguendo questo corso ECM
Nel corso vengono presentati casi di pratica quotidiana, in particolare si acquisiranno le conoscenze essenziali sull'uso dell'elettrocardiogramma nei casi di infarto del miocardio, sindrome tako-tsubo e pneumotorace spontaneo.
A chi è dedicato questo corso FAD ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato espressamente ai medici del lavoro che spesso devono valutare un elettrocardiogramma all'interno di un quadro clinico più ampio. E' comunque utile per tutti i medici che vogliano acquisire informazioni sui casi clinici affrontati.
Che cosa comprende il corso FAD ECM
Il corso FAD ECM comprende un agile dossier composto da tre casi di pratica quotidiana in cui tre lavoratori con dolore toracico giungono a visita dal medico competente.
Dopo ogni caso viene data l'indicazione del medico competente e riportato un approfondimento che sintetizza quanto noto in letteratura scientifica sull'argomento.
Ogni affermazione è sostenuta da un riferimento bibliografico, riportato al piede, per ampliare le proprie conoscenze.
Oltre al dossier è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) e un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso FAD ECM.
L'elettrocardiogramma è cruciale nella diagnosi differenziale del dolore toracico.
Questo corso in medicina del lavoro fornisce gli elementi di base e analizza tre casi clinici emblematici nei quali l'ecg è di aiuto al medico del lavoro nel definire l'idoneità del lavoratore al proprio impiego.
Che cosa imparerai seguendo questo corso ECM
Nel corso vengono presentati casi di pratica quotidiana, in particolare si acquisiranno le conoscenze essenziali sull'uso dell'elettrocardiogramma nei casi di infarto del miocardio, sindrome tako-tsubo e pneumotorace spontaneo.
A chi è dedicato questo corso FAD ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato espressamente ai medici del lavoro che spesso devono valutare un elettrocardiogramma all'interno di un quadro clinico più ampio. E' comunque utile per tutti i medici che vogliano acquisire informazioni sui casi clinici affrontati.
Che cosa comprende il corso FAD ECM
Il corso FAD ECM comprende un agile dossier composto da tre casi di pratica quotidiana in cui tre lavoratori con dolore toracico giungono a visita dal medico competente.
Dopo ogni caso viene data l'indicazione del medico competente e riportato un approfondimento che sintetizza quanto noto in letteratura scientifica sull'argomento.
Ogni affermazione è sostenuta da un riferimento bibliografico, riportato al piede, per ampliare le proprie conoscenze.
Oltre al dossier è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) e un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso FAD ECM.
Aperto a
Crediti ECM
2.00
Scadenza
31-12-2023
Prezzo
20.00 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi tecnico-professionali
Obiettivo formativo: Sicurezza e igiene negli ambienti e nei luoghi di lavoro e patologie correlate. Radioprotezione.
programma
Medicina del lavoro: l'ecg nello studio del dolore toracico 2023
Cimentati con un caso del corso
Un doppio stress che mina il cuore
Dal dottor Emilio Tagliaferro, medico del lavoro, si presenta Franca Portinari, 48 anni, una gruista edile, inviata dalla sua ditta per verificarne l’idoneità lavorativa dopo un ricovero in ospedale che l’ha tenuta lontana dal lavoro per più di 60 giorni.
L’azienda di Franca ha da poco nominato il dottor Tagliaferro come medico del lavoro. Il medico competente si mostra subito interessato all’attività della lavoratrice. “Mi dica, cosa fa esattamente?”
“La incuriosisce di più il mio mestiere o il fatto che sia una donna a fare un lavoro di questo tipo?” domanda Franca ormai abituata a cogliere segnali di stupore circa la sua occupazione.
Il medico sorride “Ma, signora, le do l’impressione di essere così poco al passo con i tempi?”
Franca sorride a sua volta e spiega che una gruista, addetta alla manovra delle gru, lavora principalmente nei cantieri edili, ma anche nei porti e negli stabilimenti industriali per sollevare e spostare merci e materiali pesanti. “Nel mio caso manovro una gru a torre nei cantieri edili occupandomi anche dei controlli strutturali e dei ganci di carico, del funzionamento del pannello di controllo, dei radiocomandi, dei limitatori di carico e degli altri dispositivi di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di incidenti. Segnalo qualsiasi anomalia al direttore dei lavori o al responsabile tecnico per la sicurezza, che decide se far effettuare riparazioni o revisioni da personale specializzato o se chiedere la sostituzione della gru” spiega la donna, dilungandosi sui dettagli con l’entusiasmo di chi ama il proprio lavoro. “Non ci vuole forza fisica, ma grande precisione, anche una certa resistenza mentale e capacità di concentrazione”.
“Sembra piuttosto stressante” dice Tagliaferro, ricevendo una risposta affermativa.
“E’ per questo che sono qui: è anche a causa della mia attività che sono finita in ospedale. Il mio datore di lavoro vorrebbe sapere se sono idonea a riprendere o meno” dice Portinari porgendo al medico una voluminosa copia della cartella clinica relativa al recente ricovero. E aggiunge: “Ma non è solo quello il motivo del mio stress: proprio nel periodo prima del ricovero mio fratello maggiore, al quale sono affezionatissima dopo la morte dei nostri genitori in un incidente stradale qualche anno fa, si è sottoposto ad alcuni esami per una perdita di peso e di appetito, dolori addominali che aveva da diverso tempo oltre al bianco degli occhi che sembrava colorato di giallo. La diagnosi è stata di cancro del pancreas in fase avanzata. Può immaginare il mio stato d’animo alla scoperta che sta per morire l’unico membro che resta della mia famiglia”.
Al racconto Tagliaferro aggrotta la fronte cominciando a leggere le carte. Franca, in buona salute e priva di fattori di rischio cardiovascolare è stata accompagnata da un collega al Pronto soccorso lamentando la comparsa, mentre lavorava alla gru, di un dolore al petto associato a dispnea. All’esame obiettivo la pressione era 100/60 mmHg, la frequenza cardiaca 105 battiti/minuto; l’esame cardiovascolare era nella norma, come quello degli altri organi e apparati. L’ECG mostrava un sovraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni V2-V4 (Figura 1) con marcatori di danno miocardico mossi (troponina I 12 ng/ml, CK totale 368 U/l e CK-MB 57 U/l).
Dal dottor Emilio Tagliaferro, medico del lavoro, si presenta Franca Portinari, 48 anni, una gruista edile, inviata dalla sua ditta per verificarne l’idoneità lavorativa dopo un ricovero in ospedale che l’ha tenuta lontana dal lavoro per più di 60 giorni.
L’azienda di Franca ha da poco nominato il dottor Tagliaferro come medico del lavoro. Il medico competente si mostra subito interessato all’attività della lavoratrice. “Mi dica, cosa fa esattamente?”
“La incuriosisce di più il mio mestiere o il fatto che sia una donna a fare un lavoro di questo tipo?” domanda Franca ormai abituata a cogliere segnali di stupore circa la sua occupazione.
Il medico sorride “Ma, signora, le do l’impressione di essere così poco al passo con i tempi?”
Franca sorride a sua volta e spiega che una gruista, addetta alla manovra delle gru, lavora principalmente nei cantieri edili, ma anche nei porti e negli stabilimenti industriali per sollevare e spostare merci e materiali pesanti. “Nel mio caso manovro una gru a torre nei cantieri edili occupandomi anche dei controlli strutturali e dei ganci di carico, del funzionamento del pannello di controllo, dei radiocomandi, dei limitatori di carico e degli altri dispositivi di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di incidenti. Segnalo qualsiasi anomalia al direttore dei lavori o al responsabile tecnico per la sicurezza, che decide se far effettuare riparazioni o revisioni da personale specializzato o se chiedere la sostituzione della gru” spiega la donna, dilungandosi sui dettagli con l’entusiasmo di chi ama il proprio lavoro. “Non ci vuole forza fisica, ma grande precisione, anche una certa resistenza mentale e capacità di concentrazione”.
“Sembra piuttosto stressante” dice Tagliaferro, ricevendo una risposta affermativa.
“E’ per questo che sono qui: è anche a causa della mia attività che sono finita in ospedale. Il mio datore di lavoro vorrebbe sapere se sono idonea a riprendere o meno” dice Portinari porgendo al medico una voluminosa copia della cartella clinica relativa al recente ricovero. E aggiunge: “Ma non è solo quello il motivo del mio stress: proprio nel periodo prima del ricovero mio fratello maggiore, al quale sono affezionatissima dopo la morte dei nostri genitori in un incidente stradale qualche anno fa, si è sottoposto ad alcuni esami per una perdita di peso e di appetito, dolori addominali che aveva da diverso tempo oltre al bianco degli occhi che sembrava colorato di giallo. La diagnosi è stata di cancro del pancreas in fase avanzata. Può immaginare il mio stato d’animo alla scoperta che sta per morire l’unico membro che resta della mia famiglia”.
Al racconto Tagliaferro aggrotta la fronte cominciando a leggere le carte. Franca, in buona salute e priva di fattori di rischio cardiovascolare è stata accompagnata da un collega al Pronto soccorso lamentando la comparsa, mentre lavorava alla gru, di un dolore al petto associato a dispnea. All’esame obiettivo la pressione era 100/60 mmHg, la frequenza cardiaca 105 battiti/minuto; l’esame cardiovascolare era nella norma, come quello degli altri organi e apparati. L’ECG mostrava un sovraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni V2-V4 (Figura 1) con marcatori di danno miocardico mossi (troponina I 12 ng/ml, CK totale 368 U/l e CK-MB 57 U/l).
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Dicono del corso 1/29 voti
valido, utile
30-12-2023
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