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L'assistenza ostetrica nel travaglio di parto a basso rischio
Corso FAD ECM per infermieri pediatrici
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sull'assistenza al parto a basso rischio?
In Italia, i dati indicano una tendenza alla medicalizzazione della gravidanza e del momento del parto. Il Ministero della Salute e il Comitato del Percorso Nascita stanno promuovendo l’adozione di modelli di assistenza che, pur mantenendo elevati standard di sicurezza, offrano continuità di cure per le donne con gravidanze a basso rischio. Questo approccio richiede un livello avanzato di competenza e autonomia ostetrica per gestire il parto senza l’intervento medico. Il corso fornisce le indicazioni basate sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle principali linee guida, aiutando i professionisti a migliorare la qualità dell’assistenza offerta.
In Italia, i dati indicano una tendenza alla medicalizzazione della gravidanza e del momento del parto. Il Ministero della Salute e il Comitato del Percorso Nascita stanno promuovendo l’adozione di modelli di assistenza che, pur mantenendo elevati standard di sicurezza, offrano continuità di cure per le donne con gravidanze a basso rischio. Questo approccio richiede un livello avanzato di competenza e autonomia ostetrica per gestire il parto senza l’intervento medico. Il corso fornisce le indicazioni basate sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle principali linee guida, aiutando i professionisti a migliorare la qualità dell’assistenza offerta.
Che cosa imparerai seguendo questo corso FAD?
Il corso prende in esame le diverse fasi del parto e per ciascuna riporta quali sono le valutazioni da effettuare e quali strumenti di supporto è bene utilizzare
Il corso prende in esame le diverse fasi del parto e per ciascuna riporta quali sono le valutazioni da effettuare e quali strumenti di supporto è bene utilizzare
A chi è dedicato questo corso ECM?
Il corso ECM è rivolto a ostetriche, infermieri e infermieri pediatrici.
Il corso ECM è rivolto a ostetriche, infermieri e infermieri pediatrici.
Che cosa comprende il corso?
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, due casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto sul corso svolto.
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, due casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto sul corso svolto.
Aperto a
Crediti ECM
5.00
Scadenza
30-09-2025
Prezzo
39.99 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Responsabile scientifico
Antonella Nespoli
programma
Assistenza in travaglio
Cimentati con un caso del corso
“Ettore, mi sa che ci siamo, richiama mia mamma le avevo già detto che le contrazioni erano iniziate, ma non è ancora arrivata. Dobbiamo andare al Pronto soccorso”.
“Ma sei sicura?” chiede Ettore visibilmente impallidito.
“Sì, per favore fai come ti ho detto” insiste Vittoria, mascherando la tensione per non allarmare il loro primogenito di soli 3 anni.
Proprio in quel momento, suona il campanello: la nonna è arrivata. La coppia si affretta quindi a uscire di casa e va al Pronto soccorso, dove viene accolta dall’ostetrica Jessica.
“Buongiorno. Come si sente?” chiede Jessica con tono gentile.
“Un po’ nervosa, ma pronta. Non ricordavo che le contrazioni fossero così intense...” risponde Vittoria, cercando di respirare profondamente per alleviare il dolore.
“Ma non è presto per il parto?” chiede Ettore, preoccupato. “Con il nostro primo figlio abbiamo aspettato oltre la quarantesima settimana e Vittoria è solo alla trentanovesima”.
“È tutto normale” spiega Jessica. “Il secondo... spesso anticipa di qualche giorno e, di solito, il parto è più veloce. Sua moglie è già nella fase attiva, e tutto sta procedendo come si deve”.
L’ostetrica, dopo aver riguardato gli ultimi controlli, ha la conferma che l’andamento della gravidanza è stato fisiologico: “Direi che possiamo optare per una gestione autonoma ostetrica, la faccio accompagnare in sala parto dove vi accoglierà la mia collega Romina”.
“Buongiorno, Vittoria, può accomodarsi sul lettino o se preferisce può stare in piedi o seduta, come si sente più a suo agio” esordisce Romina.
“Grazie, per ora direi che va bene. Le contrazioni sono intense ma respirando riesco a controllare il dolore”.
“Bene, continui così” la incoraggia Romina.
“Volevo farle una domanda perché all’accoglienza la sua collega mi ha parlato di una ‘gestione autonoma ostetrica’. Ma cosa significa? Farete comunque tutti i controlli necessari, vero? Sa, io sono una persona ansiosa”.
“Non si preoccupi” risponde Romina con calma. “Monitoreremo costantemente il benessere suo e del bambino. Se necessario, interverrà anche il ginecologo di turno, ma la sua gravidanza è andata bene e tutto lascia pensare che si tratterà di un parto fisiologico, che... correrà via liscio!”
“L’importante è che vengano fatti tutti i controlli necessari e non venga trascurato nulla” incalza nuovamente Vittoria.
“Non si preoccupi, sarà così. Per cominciare cominciamo a vedere come sta il signorino...”
“Ma sei sicura?” chiede Ettore visibilmente impallidito.
“Sì, per favore fai come ti ho detto” insiste Vittoria, mascherando la tensione per non allarmare il loro primogenito di soli 3 anni.
Proprio in quel momento, suona il campanello: la nonna è arrivata. La coppia si affretta quindi a uscire di casa e va al Pronto soccorso, dove viene accolta dall’ostetrica Jessica.
“Buongiorno. Come si sente?” chiede Jessica con tono gentile.
“Un po’ nervosa, ma pronta. Non ricordavo che le contrazioni fossero così intense...” risponde Vittoria, cercando di respirare profondamente per alleviare il dolore.
“Ma non è presto per il parto?” chiede Ettore, preoccupato. “Con il nostro primo figlio abbiamo aspettato oltre la quarantesima settimana e Vittoria è solo alla trentanovesima”.
“È tutto normale” spiega Jessica. “Il secondo... spesso anticipa di qualche giorno e, di solito, il parto è più veloce. Sua moglie è già nella fase attiva, e tutto sta procedendo come si deve”.
L’ostetrica, dopo aver riguardato gli ultimi controlli, ha la conferma che l’andamento della gravidanza è stato fisiologico: “Direi che possiamo optare per una gestione autonoma ostetrica, la faccio accompagnare in sala parto dove vi accoglierà la mia collega Romina”.
“Buongiorno, Vittoria, può accomodarsi sul lettino o se preferisce può stare in piedi o seduta, come si sente più a suo agio” esordisce Romina.
“Grazie, per ora direi che va bene. Le contrazioni sono intense ma respirando riesco a controllare il dolore”.
“Bene, continui così” la incoraggia Romina.
“Volevo farle una domanda perché all’accoglienza la sua collega mi ha parlato di una ‘gestione autonoma ostetrica’. Ma cosa significa? Farete comunque tutti i controlli necessari, vero? Sa, io sono una persona ansiosa”.
“Non si preoccupi” risponde Romina con calma. “Monitoreremo costantemente il benessere suo e del bambino. Se necessario, interverrà anche il ginecologo di turno, ma la sua gravidanza è andata bene e tutto lascia pensare che si tratterà di un parto fisiologico, che... correrà via liscio!”
“L’importante è che vengano fatti tutti i controlli necessari e non venga trascurato nulla” incalza nuovamente Vittoria.
“Non si preoccupi, sarà così. Per cominciare cominciamo a vedere come sta il signorino...”
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