Vito, 81 anni e un passato da guardia forestale, è nato e cresciuto in un paesino di montagna, lo stesso in cui ha deciso di vivere dopo il matrimonio con la moglie Gianna e di far crescere le figlie, oggi lontane per lavoro. Soffre di diabete di tipo 2, ipertensione e una forma di broncopneumopatia cronica ostruttiva lieve dovuta al fumo, un’abitudine abbandonata quattro anni fa quando gli è stato diagnosticato un tumore del polmone, fortunatamente preso in tempo. Da quel momento, incoraggiato da Luigi, suo medico e amico, ha anche deciso di riprendere a fare attività fisica considerato che, dopo la pensione, la pigrizia aveva preso il sopravvento.
Nonostante l’età e i problemi di salute, puntualmente ogni mattina alle sette e mezza Vito si ritrova con Luigi per la loro consueta “passeggiata di salute”. Un’occasione per riscoprire le sue amate montagne, dare un’occhiata al lavoro delle nuove leve, ma sopratutto sfuggire alle imprevedibili richieste di Gianna.
L’ultima, in ordine di tempo, era quella di trovare una casa al mare dove trasferirsi per godersi la pensione. Doveva aver perso la testa per fargli una proposta del genere, pensava Vito: una follia per lui che non aveva mai lasciato le sue montagne, se non di recente. Solo due settimane prima, infatti, avevano trascorso un weekend al mare per festeggiare i 50 anni di matrimonio. Convincerlo a partire non era stato facile e durante tutto il soggiorno aveva pregato che i giorni passassero in fretta. Al ritorno aveva tirato un sospiro di sollievo, felice di essere di nuovo tra le sue amate montagne, ma continuava a ripetersi: “mai più”.
Da qualche giorno Vito si sente più stanco del solito: ha una febbricola persistente e una tosse secca fastidiosa che gli rende difficile persino la sua abituale camminata mattutina. Dopo l’ennesima notte insonne Gianna, preoccupata, decide di sua iniziativa di chiamare Luigi che si reca a casa di Vito per visitarlo.
“Buongiorno Gianna, eccomi. Sono arrivato il prima possibile” dice Luigi appena varcata la soglia.
“Vieni Luigi, entra pure, grazie per essere venuto. Vito sta a letto, sono preoccupata. Era da tanto tempo che non lo vedevo così giù. Come ti dicevo ha un po’ di febbre e questa tosse… senti? Non gli dà tregua. E poi continua a lamentarsi… sono certa che respirare ancora un po’ di aria di mare gli avrebbe fatto bene” aggiunge rincarando la dose.
“Non so quanto sarebbe d’accordo... Ora, però, fammi dare un’occhiata” dice Luigi mentre si dirige verso la stanza di Vito.
“Ciao Luigi, mi hai salvato. Finalmente posso far riposare le orecchie, Gianna continua a venire a vedere come sto e a parlare... Sono certo che sia stato il weekend al mare a farmi ammalare, lo sapevo che non dovevamo andarci, noi siamo fatti per la montagna!” dice Vito con un sorriso stanco.
“Non dire sciocchezze, Vito, e poi cerca di essere un po’ più comprensivo con Gianna… è solo preoccupata per te”.
Dopo aver visitato Vito, Luigi prescrive una terapia sintomatica a base di paracetamolo per abbassare la febbre, broncodilatatori e mucolitici per aiutarlo a respirare meglio.
“Vedrai che starai meglio in pochi giorni” lo rassicura Luigi, che aggiunge “Adesso cerca di riposare” e, rivolgendosi a Gianna, “chiamatemi se la situazione dovesse peggiorare”.
E in effetti la notte le condizioni di Vito peggiorano: la tosse si aggrava, la febbre sale e il respiro diventa sempre più affannoso. Gianna, spaventata, chiama l’ambulanza che porta Vito al Pronto soccorso, dove viene sottoposto a diversi accertamenti.
Gli esami del sangue rilevano un aumento degli indici di infiammazione, mentre l’emogasanalisi evidenzia un’acidosi respiratoria. La radiografia del torace mostra addensamenti polmonari bilaterali asimmetrici.
Di fronte al quadro clinico, il medico di turno sospetta una polmonite e dispone immediatamente i test per rilevare gli antigeni urinari dello pneumococco e della legionella. I risultati non tardano ad arrivare confermando la diagnosi di legionellosi.
“Signora, suo marito ha un’infezione causata dalla legionella, un batterio che colpisce l’apparato respiratorio e provoca una forma di polmonite caratterizzata da febbre alta, tosse secca e respiro affannoso, proprio quelli che ha Vito. Dobbiamo ricoverarlo immediatamente per avviare una terapia antibiotica specifica e garantirgli un adeguato supporto respiratorio” spiega il medico cercando di rassicurare la donna.
“Capisco, dottore, ma è molto grave?” chiede Gianna con lo sguardo preoccupato.
“Si tratta di un’infezione potenzialmente pericolosa se non trattata, ma siamo intervenuti in tempo” risponde il medico, che aggiunge “con la terapia giusta le condizioni dovrebbero migliorare”.
“Speriamo, siamo nelle vostre mani” dice Gianna sospirando.
“Devo anche informarla che dovrò segnalare il caso alla ASL, come previsto dalla legge per questo tipo di infezioni” aggiunge il medico.
“Ma è proprio indispensabile?” commenta Gianna con un filo di esitazione.