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Stitichezza cronica: come fare per risolvere il problema - NON ECM
Corso FAD per caregiver (persone che assistono compresi familiari, badanti, volontari)
Descrizione
Perché seguire questo corso sulla stitichezza cronica
La stitichezza cronica è un disturbo tanto frequente quanto spesso difficile da trattare. Dare i giusti consigli in termini di prevenzione e di trattamento è importante, specie nelle fasce di età estreme, i bambini e gli anziani. Questo corso fornisce le informazioni evidence based su cui basare le proprie raccomandazioni nella pratica quotidiana.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Al termine del corso si saprà quali sono i rimedi per la gestione della stitichezza cronica e quali raccomandazioni occorre mettere in pratica per la prevenzione.
A chi è dedicato questo corso
Questo corso si rivolge a tutti, perché la stitichezza è un disturbo frequente spesso sottovalutato.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi con cui cimentarsi e un questionario randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Aperto a
docenti, altri profili, amministrativi, assistenti sociali, caregiver (persone che assistono compresi familiari, badanti, volontari), musicoterapeuti e arteterapeuti, operatori socio-assistenziali (OSA), operatori socio-sanitari, studenti di biologia, studenti di biotecnologie, studenti di CTF, studenti di farmacia, studenti di infermieristica, studenti di medicina, tecnici ambientali
Scadenza
30-03-2025
Prezzo
10.00 €
programma
Prevenzione e trattamento della stitichezza cronica CORSO NON ECM
Cimentati con un caso del corso
“Ciao, mamma, sei riuscita ad andare in bagno oggi?” chiede Simona che è andata a trovare la madre settantacinquenne. “No, ci ho provato più volte, ma niente!” risponde Bruna. Fino a sei mesi fa la donna non aveva problemi di stitichezza ma da qualche mese la sua frequenza di evacuazione si è ridotta da una volta al giorno a 2-3 volta alla settimana e la figlia Simona ha iniziato a preoccuparsi anche perché la madre se ne lamenta spesso. “Prima sono andata al supermercato e ti ho preso un po’ di frutta e verdura. Mi raccomando, mangiane tanta che per andare di corpo le fibre fanno bene. Ti ho preso anche dei probiotici e un integratore alle erbe che mi ha consigliato la parrucchiera. Ha detto che lei lo prende sempre e si trova benissimo e poi è sempre meglio iniziare con qualcosa di naturale piuttosto che prendere dei farmaci. Adesso però devo tornare al lavoro, ci sentiamo così mi dici se c’è stato qualche cambiamento”. Bruna ascolta la figlia, chiaramente di fretta, percepisce che è preoccupata, anche se non lo dà a vedere, e decide di non metterle ulteriore ansia con le sue lamentele. Alla sera si prepara un bel piatto di spinaci cotti in padella con uno spicchio d’aglio e un cucchiaio d’olio extravergine di oliva. Dopo un paio d’ore sbuccia due pere e le mangia a spicchi mentre guarda il suo programma preferito alla televisione. Mentre è seduta in poltrona si accorge che non ha bevuto nemmeno un goccio d’acqua ma è troppo stanca per alzarsi a prendere la bottiglia e alla fine si addormenta con la televisione accesa fino al mattino. Alle 8 si sveglia e prende una pasticca del probiotico che le ha comprato Simona e tre compresse dell’integratore a base di erbe. “Tanto è naturale e non fa male” pensa Bruna “meglio prenderne subito una dose forte che così fa effetto”. La sera la chiama la figlia: “Allora, mamma, hanno fatto effetto le erbe e i probiotici?” “Un pochino” risponde la donna anche se in verità la situazione è ancora ferma, ma non vuole che la figlia si preoccupi. Nei giorni successivi Bruna aprendo l’armadietto dei medicinali trova il lassativo che prendeva suo marito, a base di senna, e decide di provarlo, ma a un dosaggio superiore a quello indicato. In effetti dopo due giorni riesce a scaricarsi e così il giorno successivo, ma si lamenta perché sente “la pancia gonfia e ha male, in più le feci sono dure e faccio fatica” racconta alla figlia che è venuta a trovarla. “Mamma, ma durante la giornata bevi e fai un po’ di movimento? Cammini un po’ per casa? Ho letto in Internet che servono entrambi per riuscire ad andare bene di corpo”. “Cosa vuoi, sono talmente stanca che non ho la forza di muovermi e bere... bevo quando mi ricordo. È che ora sta pancia mi fa proprio male” dice posandoci sopra la mano. “Mamma, dobbiamo andare dal medico, almeno ci dice come dobbiamo comportarci e anch’io sono più tranquilla”. È così che il giorno seguente le due sono nell’ambulatorio del medico di famiglia. “Buongiorno, signora Bruna, come stiamo? È venuta per le ricette?” esordisce il medico. “Anche, dottore, ma soprattutto perché mi scarico male, ho la pancia gonfia e da qualche giorno mi fa anche male!” “Ha preso qualcosa per andare di corpo?” “Sì, prima dei rimedi naturali che mi ha portato mia figlia, ma poi, siccome non mi scaricavo, ho preso quel lassativo che aveva prescritto a mio marito” spiega al medico che apre sul computer la cartella del marito, deceduto l’anno precedente, per vedere che cosa gli avesse prescritto.
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