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Maternity blues e depressione perinatale prima e dopo COVID-19
Corso FAD
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Perché seguire questo corso FAD ECM su Maternity blues e depressione post parto
La pandemia da COVID-19 sta avendo un importante impatto sul benessere mentale di tutta la popolazione. La paura di ammalarsi, l’isolamento sociale e il cambiamento nelle abitudini quotidiane ha inevitabilmente generato stress e preoccupazione in tutti, ma in particolare nella donne gravide e nelle puerpere. Il corso fornisce indicazioni su come prevenire e gestire il maternity blues e la depressione post parto alla luce dell'attuale pandemia da SARS-CoV-2.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Il corso FAD ECM attraverso casi di pratica clinica prende in esame il post parto mostrando quali sono gli elementi che devono far supporre il rischio di una depressione così da prevenirla. Inoltre fornisce indicazioni sui farmaci e sugli interventi per una gestione efficace
Cimentati con un caso del corso
Renata ha 30 anni, è sposata da 3 anni con un coetaneo e 3 giorni fa ha avuto il primo figlio. Ludovico – questo è il nome del bambino – è nato 2 settimane prima del previsto, sorprendendo i suoi futuri genitori una sera che erano al mare per un ultimo fine settimana.
“Ci avevano detto tutti che il primo figlio posticipa il termine e invece nel nostro caso ci ha fatto uno scherzetto” commenta Renata, mentre racconta la sua esperienza a Sara, la compagna di stanza ricoverata per un cesareo programmato. “Per fortuna alla fine è andato tutto bene, anche se mi ero immaginata tutto in modo diverso”.
“Ti capisco, anche io speravo in un parto naturale e invece non saprò mai cosa vuol dire partorire” commenta l’amica.
“Beh risparmiarsi i dolori, non è male” scherzano le giovani mamme.
“Ti spiace se ora mi metto un po’ nel letto, sono abbastanza stanca” dice Renata.
“Certo, figurati, io leggerò un po’” risponde Sara.
Dopo qualche momento a Sara sembra che Renata singhiozzi. Nel corso della giornata e il giorno successivo Sara non pensa più all’accaduto perché Renata appare serena. Si prende cura di Ludovico, chiacchiera con il personale sanitario ed è sempre pronta a rispondere con vivacità, allatta con pazienza il piccolo, lo va a trovare in neonatologia dove per una parte della giornata lo tengono in osservazione, perché “è nato piuttosto gracilino”. E’ quando Renata pensa di essere sola o non osservata che si ripiega su se stessa e piange, per esempio quando i suoi genitori che sono venuti a trovarla se ne sono andati via dopo poco tempo per “evitare il traffico dell’ora del rientro”, oppure quando trascorre le notti rigirandosi sveglia nel letto.