Il medico competente sta effettuando la visita annuale ai lavoratori di un rinomato centro che offre servizi di parrucchiere e di estetica. Vi lavorano, oltre ai due titolari, una ventina di dipendenti e cinque apprendiste. Una di queste, Elena, 28 anni è stata assunta un paio di mesi prima come lavorante parrucchiera e ha qualche problema da riferire.
“Dottore, ultimamente mi manca il fiato, sento bruciore in gola e un calo della voce. Ma è soprattutto la tosse che mi dà fastidio. Compare appena mi stendo a letto e non se ne va più. A volte mi devo alzare in piena notte e certe mattine finisco che mi tiro su dal letto ben prima che suoni la sveglia perché ormai ho perso il sonno”.
“Le cola il naso? Starnutisce? Le bruciano gli occhi” si informa il medico.
“Anche, ma a questo sono abbastanza abituata perché ho sempre sofferto di raffreddore da fieno”.
“Quindi le è capitato di avere questi sintomi solo in primavera?”
“A dire la verità no, da adolescente ho avuto episodi di mancanza di fiato anche in pieno inverno. Nulla a che vedere comunque con le crisi di mio fratello e di mio padre. Loro dovevano prendere continuamente farmaci e qualche volta sono finiti in ospedale per questi problemi respiratori” racconta Elena.
“Da quel che mi riferisce, posso ipotizzare che i suoi congiunti soffrano d’asma. Questa diagnosi non è mai stata fatta?” si informa il medico.
“Sì a mio fratello sì. Mio padre ha sempre trascurato la sua salute; e anche adesso che è anziano e ha la bronchite cronica continua a fumare. E purtroppo ha dato il cattivo esempio a tutta la famiglia”.
Il medico coglie l’occasione per riprendere l’intervento di contrasto all’abitudine al fumo: “Ricordo, ne abbiamo già parlato in occasione della prima visita e avevamo concordato che sarebbe stato opportuno fare qualcosa un pacchetto al giorno e un punteggio del test di Fagerstrom che indica una situazione di dipendenza sono... inaccettabili”.
Elena si dimostra disponibile a un tentativo di cessazione:“Ha ragione dottore. Mi aveva parlato del centro antifumo. Ci ho pensato e mi sembra sia giusto provare”.